Alain Schroeder, il miglior autore di URBAN 2019 Photo Awards
Come sapete, quest’anno abbiamo apportato alcuni cambiamenti alla classifica finale di URBAN Photo Awards, introducendo tra le altre cose un nuovo premio, il Best Author: un riconoscimento riservato al concorrente che riesce a raggiungere le parti più alte della classifica con più foto o progetti, dimostrando una spiccata cifra autoriale espressa attraverso lavori diversi tra loro.
Il premio è andato al fotoreporter belga Alain Schroeder, che è risultato anche primo classificato della sezione Projects & Portfolios con il progetto Kim City (dopo aver ottenuto lo stesso premio nel 2016, con il progetto Kushti).
Classe 1955, Alain Schroeder ha fondato nel 1989 Reporters, una nota agenzia fotografica in Belgio. Ha curato oltre trenta libri dedicati a Cina, Iran, Rinascimento, Roma antica, Giardini d’Europa, Tailandia, Toscana, Creta, Vietnam, Budapest, Venezia, Abbazie d’Europa, Siti naturali d’Europa, ecc. Tra i suoi libri pubblicati in Belgio, Le Carnaval de Binche vu di 30 fotografie, e Processions de Foi, Les Marches de l’Entre-Sambre-et-Meuse. Le sue pubblicazioni includono National Geographic, Geo, Paris Match. Ha vinto numerosi premi internazionali tra cui un premio Nikon Japan per la serie Who Will Save the Rohingya, il premio TPOTY (fotografo di viaggio dell’anno) con due serie: Living for Death e Kushti, World Press Photo 1st Prize Sport Stories per la serie Kid Jockeys e ha partecipato a numerose mostre in tutto il mondo.
Sono ben cinque i progetti di Schroeder che hanno entusiasmato la giuria di URBAN 2019. Il già citato Kim City, un reportage sulla Corea del Nord, fa coppia con Taekwondo North Korea Style, incentrato sulla celebre arte marziale.
C’è poi Miracle Mud, ambientato nella cittadina rumena di Techirghiol, vicina al Mar Nero, famosa per i suoi fanghi terapeutici.
Con Grandma Divers l’obbiettivo del fotografo si sposta nell’isola di Jeju, in Corea del Sud, a osservare il tradizionale gruppo di Haenyeo, anziane “donne del mare” che s’immergono al largo delle coste dell’isola in cerca di prelibatezze dai fondali.
Saving Orangutans, infine, getta uno sguardo critico sul rapporto tra uomo e natura in Indonesia, dove da una parte si distruggono le foreste uccidendo gli animali e dall’altra si fa il possibile per salvarli.