Harry Gruyaert
Nato in Belgio nel 1941, Harry Gruyaert è cresciuto in una famiglia cattolico-fiamminga severa e tradizionale.
Fin da quando era molto giovane, sapeva di voler fare cinema e fotografia. Nel 1962 parte appena può per Parigi per sfuggire alle opprimenti costrizioni della vita domestica. Fu a Parigi che diventò fotografo, mentre lavorava come direttore della fotografia freelance per la televisione fiamminga tra il 1963 e il 1967.
A New York nel 1968 scopre la Pop Art e “vede così gli oggetti della vita quotidiana in modo diverso”. All’inizio degli anni ’70, mentre viveva a Londra, rimase affascinato dall’immagine a colori dei primi schermi televisivi, altra clamorosa influenza sul suo modo di vedere, e lavorò ad una serie di riprese di schermi televisivi a colori che poi divennero TV Shots. serie, ora parte della collezione del Centre Pompidou.
Nello stesso periodo fotografa anche la sua terra natale e produce due libri, Made in Belgium e Roots, con una nuova edizione nel 2018.
Entro la fine degli anni ’70 Gruyaert aveva realizzato importanti opere in Nord Africa, Medio Oriente, Stati Uniti, Europa e India, dove rifiutò l’esotismo stereotipato in favore di un’estetica più profonda. “Per me la fotografia non riguarda solo la composizione e il colore, deve dire qualcosa sul tempo e sul luogo” ha detto del suo lavoro.
Nel 1982 entra a far parte della Magnum Photos. Tra gli altri lavori importanti, le tre edizioni di Rivages, pubblicate nel 2003, 2008 e 2018 e East/West pubblicata nel 2017, sono una testimonianza di come a Gruyaert piaccia lavorare in ambienti diversi, con luci e colori contrastanti. Oltre a molti importanti progetti personali, Gruyaert ha anche lavorato con clienti industriali e commerciali, tra cui il marchio di lusso Hermès.
Tra le numerose mostre importanti, ha tenuto una retrospettiva del suo lavoro a Parigi nel 2015 e una grande mostra al FOMU di Anversa nel 2018. Nell’estate 2023, ha esposto un’ampia selezione di stampe vintage Ciba a Le Bal, a Parigi.
Le opere di Gruyaert sono conservate nelle collezioni del Metropolitan Museum di Tokyo, del Centre Georges Pompidou di Parigi, di Foto/Industria di Bologna e della Fondazione Deutsche Börse, tra gli altri, ed ha ricevuto numerosi premi come il Premio Kodak (1976) e il Premio alla carriera PhotoEspana (2016).
Harry Gruyaert vive a Parigi ed è rappresentato dalla Galleria FIFTY ONE ad Anversa.