Jurassic Street: intervista a Massimiliano Faralli / #URBANinsights
Ritorna #URBANinsights, una serie di interviste e approfondimenti esclusivi dedicati ai vincitori di URBAN Photo Awards. Partiamo con Massimiliano Faralli, vincitore assoluto dell’edizione 2022 del contest, selezionato da Nino Migliori.
Grazie per aver trovato il tempo di parlare con noi e congratulazioni per essere il vincitore assoluto degli URBAN Photo Awards 2022 con la sua immagine Jurassic Street. L’immagine suscita ricordi del famoso film. Lei sembra spaventata. Come è nata questa foto?
Grazie a voi per l’invito è bello essere qui nelle pagine di questo magazine.
Una foto nasce sempre da molti fattori ma ci sono delle scene che meritano di essere “vissute” fotograficamente; nel caso di questa foto la tenacia creativa ha giocato un ruolo fondamentale. Appena ho visto la scena ho cercato semplicemente di creare l’immagine. In questi casi non ti devi fermare, devi trovare l’angolo migliore, poi l’istinto, la fermezza, e un po’ di fortuna, ti portano lì, davanti a tutto. Devi solo scattare la fotografia.
Nino Migliori ha detto che la tua foto Jurassic Street racconta “una storia in un possibile gioco tra finzione e realtà”. Come la vede lei stesso?
Rileggendole, le parole di Nino Migliori non potevano raccontare meglio la sinossi dell’immagine, una serie di situazioni e rimandi che riempiono la cornice. L’obiettivo delle decisioni che prendiamo quando componiamo l’inquadratura è quello di realizzare un’immagine che sappia trasmettere le sensazioni avvertite nel momento dello scatto o che porti chi guarda a focalizzare la propria attenzione su determinati dettagli, in altre parole che aiuti ad intensificare il messaggio che vogliamo dare. Questo aspetto viene esaltato quando c’è ordine ed equilibrio. Così vedo questa foto: tutto sembra essere al punto giusto, senza distrazioni.
Come architetto praticante, che si occupa di forme strutturali funzionali, efficienti e spesso minimali, come si avvicina al caos tipico della strada quando sceglie il contenuto delle sue immagini e le compone?
Il mio lavoro sostiene e alimenta gran parte della mia creatività, tuttavia per me fare fotografia è essere attratti dall’energia delle persone, in qualsiasi forma questa si manifesti, lasciarsi caricare dal flusso di quell’istante, fino a diventarne parte integrante.
Lei vive a Prato. Il luogo e la sua gente hanno ispirato e plasmato la sua visione fotografica; se sì, in che modo?
Per il contenuto delle mie immagini e per le modalità dei miei approcci ho sempre cercato contesti diversi dalla mia città, situazioni e luoghi che si adattano al mio modo di sentire e che hanno appunto formato la mia visione fotografica. Il luogo dove vivo accresce però la mia curiosità e avvicina il mio interesse a nuovi percorsi fotografici.
Ti vedi a comporre fotografie in modo diverso al crepuscolo/al buio rispetto a quando le componi di giorno, cioè la tua scelta di scene e soggetti cambia per raggiungere un certo obiettivo visivo?
Sono istintivo, credo sia difficile pensare di fotografare per comunicare qualcosa soprattutto se l’azione dello scatto si compie in pochi secondi: il risultato di uno scatto è frutto anche della relazione che si instaura con chi osserva il tuo lavoro. Tuttavia negli anni ho imparato a capire cosa mi interessa e mi piace: scelgo le scene, momenti e soggetti che ritengo importanti per il mio progetto o che possono migliorare un mio linguaggio visivo.
C’è un forte elemento umano in molte delle sue foto di strada e urbane, realizzate con il flash. C’è una decisione consapevole nello scegliere alcune persone da fotografare e non altre? Cosa cerca nelle persone e nei volti che fotografa?
Cerco di percepire quello che le persone stanno provando o vivendo in quel momento e quando non riesco in questo la foto che scatto perde d’interesse.
L’empatia è l’emozione che guida gran parte del mio lavoro e rende consapevole le mie scelte.
Quando fotografo, giro intorno ai miei soggetti, scopro il lato migliore da catturare e scatto tutto in pochi secondi. Loro, ovviamente, mi vedono, seguono la mia azione e instaurano con me una relazione temporanea che può condurre a conseguenze diverse.
Le macchine fotografiche a prezzi accessibili e i social media hanno reso facile per tutti scattare foto e diffonderle. Questo ha cambiato ciò che sceglie di fotografare e come (stile) per produrre fotografie distinte che si distinguano dalla massa?
Sono le nostre esperienze o preferenze personali, spesso inconsce, anche al di fuori del campo fotografico, che influenzano e distinguono il nostro modo di fotografare e di guardare le cose che ci circondano, non il resto.
Da dove trae l’ispirazione che informa e modella il suo occhio fotografico: film, libri, fotografi?
Sperimento e osservo costantemente nuove tecniche, nuove visioni e seguo ciò che mi piace o che colpisce la mia curiosità.
Penso che se riusciamo a farci ispirare dalle cose che amiamo, dall’arte, dalla musica o dal cinema, più ci interessiamo al mondo intorno a noi e più interessanti saranno le nostre immagini.
Cerco quindi di seguire ciò verso cui il mio gusto o il mio stato d’animo, in quel preciso momento, mi conducono.
Cosa direbbe a chi vuole entrare nel mondo della fotografia? Come dovrebbe approcciarsi alla fotografia e perché?
Studia il lavoro di altri fotografi, quelli che apprezzi o ispirano la tua curiosità, attraverso libri, mostre, workshop o semplicemente la visione di gallerie fotografiche, fatti ispirare e contaminare da tutto ciò che ti piace e impara dal lavoro degli altri, poi però cerca la tua strada e persegui un tuo stile.
Dove ti vedi come fotografo tra due anni e cosa speri che il visitatore porti via con sé dopo aver visto le tue fotografie?
Ultimamente continuo il mio percorso ma ho preso a sperimentare altri scenari.
Mi piace mettere ordine ai miei lavori e la progettazione fotografica penso sia la forma e la dimensione che seguirà molta parte del mio lavoro da ora in avanti.
L’azione dello scatto produce in me energia e serenità, sarei contento di poter trasmettere al visitatore, con le mie fotografie, queste sensazioni.