Olivier Valsecchi
Nato nel 1979 a Parigi, Olivier Valsecchi utilizza la fotografia come mezzo per incarnare le emozioni della sua psyché. Dirigendo modelle nude come un direttore d’orchestra, orchestra immagini fantasmagoriche in cui i corpi, delineati in un drammatico chiaroscuro, sono privati del genere o dell’identità per essere semplicemente utilizzati come elementi di una narrazione. La sua prima serie “Dust” (2009) gli è valsa il plauso internazionale, l’Hasselblad Masters Award – categoria Fine Art nel 2012 e numerose mostre in tutto il mondo. Le serie successive Klecksography (2012) e Drifting (2014) confermano un sofisticato senso della luce e un particolare mix di estetica, bizzarria ed emozione. Nel corso degli anni, Valsecchi ha sviluppato un’interpretazione unica e profonda della forma umana ed è oggi considerato uno dei più importanti nuovi rappresentanti della fotografia di nudo contemporanea. La bellezza e l’espressività del corpo umano sono magnetiche nelle sue composizioni mistiche e spirituali. Le sue opere sono incentrate sui temi del ciclo, della nascita, della morte e della rinascita.
BlackDust (2022) è un progetto di tre anni che reinveste il tema dell’incarnazione e dei cicli vitali, caro a Valsecchi. Pur evidenziando la maestria fotografica dell’artista attraverso immagini quasi monocromatiche, Black Dust è il capitolo finale della saga “I am Dust” di Valsecchi. Mentre “Dust” illustrava la nascita della cosmologia del fotografo, “Time of War” liberava queste creature nate dal caos infondendo loro un’anima e uno scopo: una battaglia da combattere. Sostituendo la cenere primordiale, questo stesso elemento che ha attraversato transitoriamente i cicli della vita e della morte, con polvere di carbone, Valsecchi ha realizzato una serie innovativa e potente. Macchiata dall’oscurità e dalla violenza dei racconti epici, l’energia prorompente dei suoi eroi ovidiani rimane resistente fino al capitolo finale.